DIARIO DI VIAGGIO -INGHILTERRA 2010-
1° giorno
Lunedì 23 agosto 2010
PRIMA UN PENSIERO
Finalmente! S riparte per l’Inghilterra! Quanto ho risparmiato e sognato questa vacanza!
Questa mattina appena sveglia ho stirato in fretta le camicie di papà che è tornato da Rodi, Grecia, sabato notte, poi ho controllato ancora una volta la valigia.
L’ho iniziata ha fare tre settimane fa! Quando l’ho pesata ho fatto 14 Kg circa. Sistemato le cose al computer e po’ di cose al computer e portato fuori Nana a fare la sua passeggiata .
E’ così piccola, morbidosa e dolcissima! Ora c’è lei in casa. Haru purtroppo si è ammalata l’anno scorso e non ce l’ha fatta.
Fino ad oggi è stato difficile parlarne figuriamoci scrivere. A maggio ha cominciato a stare male, a starnutire sangue e ci sono stati giorni in cui stava malissimo. Alla fine portandola in ambulatorio è venuto fuori che aveva un rara malattia del sangue.
In pratica aveva una forte carenza si piastrine nel sangue, perché il suo sistema immunitario aveva cominciato di punto in bianco a distruggerle, così ogni emorragia per lei era una cosa seria, anche se starnutiva. Controllavo sempre ogni volta che starnutiva se aveva il naso pulito, se era bello rosa come la lingua, che non fosse anemica.
Avevo imparato a fare tutto per lei. Le stavo dietro ogni giorno, non la lasciavo mai sola. Ricordo che a fine maggio quando non sapevo se si sarebbe salvata una volta fatti gli esami o se avrei dovuto sopprimerla, ripetevo ad Haru che doveva tenere duo, che io sapevo che era forte.
Non voleva mai stare sola, piangeva per attirare la nostra attenzione e ricevere carezze di conforto.
Ricordo che un giorno ero talmente stanca fisicamente e mentalmente, perché ero debole e non mangiavo, da non riuscire ad alzarmi dal divano per andare da lei che chiamava e allora ci è andato papà.
Ero stanca e volevo dormire, ma non potevo perché volevo andare da lei, ma non ci riuscivo. E’ stato orribile.
Alla fine è venuto fuori che era curabile, doveva solo prendere delle medicine.
All’inizio era solo il cortisone, pastiglie che le davo nel cibi come fossero caramelle, stavo attenta alle dosi prescritte.
La portavo a fare gli esami del sangue mensilmente. Era il mio modo, se lei non stava bene, non stavo bene nemmeno io e io volevo solo vederla stare bene.
Le volevo un bene enorme. Non me ne rendevo conto, ma ero ormai tesa come un corda di violino e ora mi chiedo per quanto tempo avrei resistito così. Io sarei andata avanti per lei, finché fosse stato possibile.
L’estate passò bene, ma a fine settembre ricomciò a starnutire sangue e prese altre tre medicine, oltre al cortisone.
Due di queste erano omeopatiche.
Le abbiamo provate tutte le cure possibili, è stato fatto di tutto, ma era troppo grave. Quando aveva le sue crisi la chiudevo in cucina dove ripulire il sangue era facile, stavo sveglia la notte e andavo di tanto in tanto a pulirle il naso per far si che il sangue secco non le bloccasse le narici.
Avevo imparato a darle l’antiemorragico, tutto. A parte le iniezioni e flebo sapevo fare tutto direi.
A settembre, poi ottobre e infine novembre ha avuto 5 crisi più o meno e all’ultima era ridotta uno straccio. Aveva sempre lottato, come tigre, per superare le crisi, ma a inizio novembre, non ce l’ha più fatta.
In tre giorni non è più riuscita a muoversi, piangeva, diventava sempre più fredda e io mi svegliavo presto, cercavo di farla stare al caldo con acqua calda e asciugamani, ma stava cedendo.
L’ultima cosa che è riuscita a fare per me è stata salire le scale e venire sul mio letto a dormire con me per l’ultima volta.
Si è accoccolata vicino alle mie gambe e pensavo che fosse un buon segno. La notte dopo, tra l’11 e il 12 novembre non ce l’ha più fatta.
Mi sono sentita così sola. Cosa aveva fatto di male la mia micia non lo so. Che male c’era se restava e guariva un po’.
Non piace il modo in cui è finita, non così.
L quando l’ho chiamata è venuta subito anche se era mezzanotte passata,
Mi ha permesso di seppellirla nel suo capannone dove ci sono anche i suoi cani. Ora Haru è sotto i rami di un mandorlo, quando fiorisce in Primavera è bellissimo, come lo era lei.
La vado a trovare ogni volta o quasi che ho macchina.
Haru in giapponese significa “Primavera” e non potevo lasciarla in posto migliore, purtroppo nel mio giardino non potevo seppellirla.
Il 7 aprile, il giorno del suo compleanno sono andata a trovarla come le avevo promesso e il mandorlo era in fiore, c’era il sole era bellissimo! Come le avevo detto.
Ora c’è Nana a casa. Una settimana dopo che Haru è morta, la mia veterinaria, mi ha chiamata per dirmi che una signora aveva trovato abbandonata una gattina.
Sono andata subito e quando l’ho vista piccola, morbida che stava in una mano le ho subito voluto bene.
Sentivo che dovevo portarmela a casa. Un a settimana dopo così è stato e lentamente ho ritrovato il sorriso grazie a Nana. L’ho chiamata così perché Haru è nata il 7 aprile e Nana in giapponese significa proprio 7. Volevo che avesse qualcosa di lei. Nana è moto vivace e esibizionista, vuole sempre ricevere attenzioni.
L mi ha molto aiutata e mono male che c’è stata. Anche papà si è subito molto affezionato a lei.
ORA PERO’ SI PARTE!
Il pomeriggio tardi siamo partiti io e papà, abbiamo preso L e siamo partiti per l’aeroporto. Mi mancherà la mia Nana.
Malpensa, Terminal 2
Check-in al banco della easy jeat, peccato che non avendolo fatto on-line abbiamo pagato 44 euro! Uffa! Comunque è stata l’unica pecca del aver prenotato su expedia.
Mi sono mangiato un bel panino con la cotoletta, che fame che avevo. Purtroppo a papà stava per scadere il parcheggio ed è dovuto andare via prima.
Siamo andate al Gate E25 e aspettato, con un ritardo di un’ora. Siamo arrivate alle dieci passate a Londra, all’aeroporto di Gatwick.
I bagagli sono arrivati subito ed ero al settimo cielo quando ho toccato terra. Non ci credo di essere di nuovo qui. Due anni dopo, quanto mi è mancato questo posto!
Abbiamo preso qualcosa da mangiare e da bere e poi preso il treno per Victoria Station, lì vicino c’è il nostro hotel.
Si trova a 7 minuti circa dalla stazione l’Airwais Vitoria Hotel, in St. Georges Drive, 29-31.
Pur trovandoci vicino al centro, a differenza di due anni fa, è una strada tranquilla. C’è un pochino di vento e Victoria Station è grande e affollata, ma non ci abbiamo messo molto a trovare la strada giusta, la cartina è sempre utile!
La presentazione di expedia ha funzionato. Waw! Ma allora prenotare su internet funziona!
Siamo stanche, molto stanche.
La camera è piccola , ma c’è tutto. Il bagno è molto piccolo, ma che doccia, è più grane della mia! Ci sono due letti, uno singolo e uno matrimoniale. L si è fiondata su questo, ovviamente
Che stanchezza! Non vedo l’ora di cominciare il tour domani!
Valeria
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