3°giorno
Martedì 5 agosto 2008
Questa mattina siamo andate ad Hampton Court. Già l’adoro! Per arrivarci abbiamo preso il tipico autobus rosso a due piani, caratteristico di Londra e siamo arrivate alla stazione ferroviaria di Waterloo, vicino al Tamigi, da dove potevo vedere, con le mie amiche, il Parlamento e l’abbazia di Westminster, dove vengono incoronati da secolo tutti i re e le regine d’Inghilterra.
In treno siamo arrivate velocemente alla piccola, ma carina, stazione di Hampton Court in circa mezz’ora. La reggia si fa notare, è molto bella, fatta per la maggior parte di mattoni rossi all’esterno.
Dopo aver pagato il biglietto, al negozio dei souvenir ho preso un libro che illustra la reggia e la sua storia, sono una maniaca di queste guide.
Appena entrate una signora, una guida turistica, ci ha consigliato, se volevamo di prendere dei piccoli apparecchi, tipo lettore mp3 e con cuffie, in italiano, per ascoltare le storie di ogni sala visitata, fermando o andando avanti con le spiegazioni schiacciando dei semplici tasti.
Divertente! Enrico VIII si trattava bene, i cortili sono ordinati, all’inglese e si possono fare delle belle passeggiate, peccato che questa mattina ha deciso di piovere!
Il salone è bellissimo, anche se non gigante. In pieno stile Tudor e il soffitto è particolare, a travi sporgenti. Veramente bello.
Peccato che non si possano fare foto.
Alle cucine solo un’occhiata veloce e devo dire che anche l’orologio astronomico nel secondo cortile entrando mi è molto piaciuto. Lo dedicò Enrico VIII ad Anna Bolena.
C’è un luogo in particolare che mi ha incuriosita, la galleria fantasma. La leggenda vuole che qui vaghi ancora lo spirito di Caterina Howard, quinta moglie del re e sempre qui, a Hampton Court, quest’ultimo venne a sapere che la regina lo aveva tradito, commettendo adulterio……..Forse il suo fantasma vaga ancora per questi corridoi come quello di Anna Bolena nella Torre di Londra….
Ora siamo in treno, dovevamo andare alla cattedrale di Canterbury, ma chiude presto e quindi andremo a vedere Oxford, più facile da visitare.
Sono stanca ma resisto; questa mattina ho chiamato papà, Haru sta bene e mi conforta saperlo anche se lo so, insomma. Per ora è tutto.
Dopo aver fatto tanta metropolitana siamo sul treno per Oxford alla stazione di Pagghinton (stazione di Waterloo-------metro-------Stazione di Pagghinton).
Sono tanto stanca. A furia di andare avanti e indietro tra metro e treno, ormai mi sembra di stare qui da molti più giorni non da tre. Per ora è tutto.
A Oxford c’era un tempo terribile. Pioveva e faceva un freddo! Come cittadina però è bella e ben curata, ordinata.
G vorrebbe venire qui a fare il master dopo la laurea. Un bel sogno, peccato che in concreto sia difficile darealizzare, perchè molto costoso. Io e L non pensiamo che sia molto facile che si realizzi, purtroppo l'Inghilerra è veramente costosa.
A dire il vero è una cittadina completamente gotica ed è l’ideale per la mia ricerca sul gotico che devo fare per scuola.
C’erano molto bei negozietti, uno vendeva stivali in gomma per la pioggia con delle belle fantasie. Avrei dovuto comprarne un paio, perché no l’ho fatto? Erano così carini, in Italia non ne ho mai visti.
G ovviamente ci ha trascinate a destra e sinistra ed era seccata di non aver trovato un edificio aperto. Si è pure comprata una felpa, ci teneva molto. Prima di ripartire abbiamo pranzato al pub, appartenente alla stessa catena di quello davanti a King’s Cross, l’Oneil.
Siamo tornate tardi, non avevamo un diretto e dopo una pausa caffè e la cena sempre nello stesso posto, siamo andate in stazione.
Con il treno siamo giunte fino a Reading e da lì a Londra Waterloo, se non ricordo male.
Siamo tornate alle 22.30 quasi. Che stanchezza! E quanta pioggia, non ne potevo più. Doveva diluviare proprio oggi?
Comunque dopo la doccia L mi ha fatto la treccia (che bello, che bello!) e poi un tea-time serale, dopo di che è tornata nella sua camera, accanto alla nostra.
Buona notte.
Valeria
4° giorno
Mercoledì 6 agosto 2008
Questa mattina siamo andate alla Torre di Londra. Arrivate alla stazione metro di Tower Hill ci siamo ritrovate dalla parte opposta della strada che dovevamo attraversare per raggiungere la Torre.
Arrivate, all’esterno dell’edificio, c’erano un negozio di souvenir e la biglietteria con una fila che sembrava infinita e le nuvole in cielo, tanto per cambiare.
All’entrata principale, come fosse quella di un castello, due addetti controllano le borse velocemente e poi siamo entrate. Un vero casino di gente.
Ho preso subito una guida in italiano e anche se non sembra ho potuto appurare che la Torre è molto più grande di quel che sembra all’esterno, su e giù per le mura.
E’ famosa per essere stata soprattutto una prigione, in epoca Tudor, in particolare e usata fino alla seconda guerra mondiale.
Qui re Enrico VIII fece giustiziare due delle sue sei mogli (Anna Bolena e Caterina Howard).
Ho potuto vedere la cappella di San Peter in Vincula, dove sono sepolte le due regine e anche il monumento commemorativo ad Anna Bolena ed altre vittime del passato, che si trova tra gli alloggi delle guardie e il corpo centrale cioè la Torre Bianca.
In un altro negozietto ho preso sue penne (una verde e l’altra bordò) per scrivere con l’inchiostro, adoro queste cose ! Ho pure visto che qui è già uscito il dvd del film che ho visto ad aprile, “L’altra donna del re”.
Non vedo l’ora che esca anche da noi.
Il monumento eretto nel punto in cui fu giustiziata Anna Bolena è circolare con i nomi delle vittime incise lungo il perimetro del vetro e al centro un cuscino scolpito. E’ molto bello ed elegante. Sono certa che Anna Bolena non era colpevole, hanno solo voluto incastrala, ora ne sono ancora più certa.
Per la visita alla cappella di St. Petar in Vincula a gruppi si entrava con le guardie della Torre che spiegavano in inglese.
G ha tradotto un po’, dato che d’inglese è brava. In fondo, vicino all’altare c’erano le lastre di petra con i nome di Anna Bolena e Jane Parker, quella strega di sua cognata che la incastrò con false dichiarazioni su lei e il marito, il fratello di Anna, George Bolena.
La cappella è chiara e non molto ricca, con delle panche in legno una dietro l’altra e fuori vicino al monumento poco prima descritto ci sono gli alloggi delle guardie dove vivono con le loro famiglie.
In un altro settore c’è una zona dedicata ai gioielli della corona e le armature, tra cui quella di Enrico VIII che però per la troppa gente non siamo andate a vedere.
Era davvero piena come un uovo la Torre. I gioielli mi chiedo se se siano quelli veri, per come erano esposti mi sembravano troppo vulnerabili, mah! Comunque ero molto interessata a vedere la corona della regina Vittoria. Caspita che grande! Deve essere quella indossata quando diventò regina dell’India nel 1876.
La pausa pranzo l’abbiamo fatta appena fuori, in un chioschetto. Io mi sono presa un bel panino con il prosciutto e a un certo punto è uscito un sole talmente caldo, che mi sono tolta giacca e maglioncino, rimanendo con la maglia più leggera.
Incredibile! Così all’improvviso, poi nuvole, poi sole. Il massimo che il clima di qui offre.
Siamo poi rientrate e visto il “Cancello dei Traditori” da dove Anna Bolena e la figlia Elisabetta I entrarono prigioniere.
Abbiamo fatto le foto con il London Bridge. Nel pomeriggio invece siamo state a vedere il Parlamento lungo le sponde del Tamigi, il Big Ben e la splendida e magnifica abbazia di Westminster. All’interno non si possono fare foto m osservarla era un piacere per i miei occhi.
Adoro il gotico e Westminster è magnifica, così alta e imponente, ma anche slanciata. Qui vengono incoronati e sepolti da secoli re e regine d’Inghilterra. Qui Lady Diana ha avuto il suo funerale. Siamo entrare dal transetto e si esce dall’entrata principale.
All’interno si nota bene quanto sia ancora più alta, la navata centrale che porta all’entrata/uscita agli stalli del coro è impressionante, perché da un senso di verticalità molto evidente e poi ci sono un sacco di epitaffi di poeti e scrittori, come Oscar Wilde che invece riposa a Parigi.
Tombe di altri nobili e sovrani britannici importanti. Nella cappella di Enrico VII, padre di Enrico VIII c’è una volta a ventaglio color crema direi ed è bellissima, chi l’ha creata era un genio, così bella e accanto scendendo degli scalini, entrando in un altro ambiente lungo e stretto le tombe di Elisabetta I e la sorellastra Maria la sanguinaria.
Poi anche quella di Maria di Scozia.
Qualche mese fa ho visto un documentario di Piero Angela che parlava di Elisabetta I e diceva che lei si lamentò del fatto che al suo sarcofago lo scultore abbai fatto un naso molto acquilino che in effetti Elisabetta aveva.
Non sono riuscita a vedere il chiostro purtroppo. E’ una bellezza, davvero. La definirei teatrale, per le altezze. Peccato, con quello che abbiamo pagato, 12 sterline.
Era molto piena e sul prato abbiamo fatto delle foto, quanto ci siamo divertite a farle.
Oggi è l’unico giorno della settimana in cui è aperta fino alle 18.00 circa, siamo tornate in hotel stanche ma contente.
Ci siamo sistemate e poi a cena in un pub di frante a King’Kross dove già siamo andate, l’Oneil (non ricordo se si scrive così).
Due chiacchiere durante il solito tea-time e ora vado a dormire, sono le 23.30 più o meno.
Buona notte!
Valeria
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