DIARIO DI VIAGGIO -INGHILTERRA 2010-
4° giorno
Giovedì 26 agosto 2010
La giornata di oggi comincia alla fermata di High Street Kensington , destinazione Kensington Garden con annesso palazzo.
Appena entrate io e L ci siamo trovate davanti a un parco ampio, c’è una certa distanza tra un albero e l’altro, ovviamente c’è chi approfitta per fare sport o portarci il proprio cane. In tipico stile inglese. Non fosse per le persone che fanno sport sembra una specie di ritorno agli anni Sessanta, stile “La carica dei 101”.
Ora ci troviamo davanti a Kensigton Place. Sulla panchina davanti. Ora il palazzo è in ristrutturazione e riaprirà nel 2011. Qui ci è nata la regina Vittoria nel maggio 1819, figlia del duca e della duchessa di Kent. Rimase qui fino al compimento dei suoi 18 anni e la salita al trono del 1837, incoronata poi nel 1838 all’Abbazia di Westminster.
A quanto pare appena divenne regina prese le distanze dalla protettiva e assillante madre che la tenne rinchiusa in quel palazzo per paure che, in quanto unica erede al trono rimasta, le succedesse qualcosa. Assaporò la libertà, ma si innamorò di suo cugino primo, il principe Alberto di Sassonia Coburgo-Gotha, tedesco, come la madre di Vittoria.
Vittoria attese a sposarlo perché voleva assaporare la libertà e capire come muoversi in quella sfera di potere in quanto regina. Alla fine i due sposarono e nel 1840 nacque la prima dei loro 9 figli. Alberto morì di febbre tifoidea nel dicembre 1861, aveva 42 anni, Vittoria morì di morte naturale nel gennaio 1901, aveva quasi 82 anni. E’ la regina che ha regnato di più sino ad oggi.
Le sue scelte non furono sempre ben viste o giuste, ma ritengo che sia stata una grande regina a suo modo e il principe Alberto fu un uomo molto intelligente, a mio parere. L’esposizione universale del 1851, lo dimostra.
Incredibile poi è la loro storia di vero amore, lo zio di Vittoria, il re Leopoldo del Belgio voleva far sposare fin da subito i due cugini e alla fine,ma per amore i due si sposarono. Soprattutto Vittoria era molto innamorata del marito e la sua morte fu un colpo durissimo, tanto che dimezzò le sue comparse in pubblico e vestì sempre di nero, così so. Accidenti, sto divagando.
Il tempo è un po’ nuvoloso adesso, che novità, ahahahah!
Sempre in questo palazzo visse Lady Diana con il principe Carlo (mi chiedo come abbia fatto a vivere tutto quel tempo con quel bruttone di Carlo).
Qui molti ci portano a spasso il cane e anche L apprezza, ci potrebbe portare il suo, come sarebbe felice. E’ un tale giocherellone!
Peccato che il palazzo sia chiuso. Ero curiosa. Beh! Quando un giorno tornerò….
Temo che si metta a piovere, non è bello il cielo ora.
Lasciato il parco, abbiamo dato un’occhiata nei dintorni, ci sono degli edifici e case a schiera molto belli, è una zona graziosa, dove ci sono molti begli hotel. Molti negozi hanno prezzi accessibili. In uno ho visto dei bei guati verdi, peccato che mi fossero leggermente larghi e mancava il prezzo.
Ci sono molte marche italiane, credo di aver visto Zara, poi H&M e altri, poi stivali e borse, tanta bella roba. C’erano parecchie cose tra le 9 e le 40 sterline.
Una zona vivace, mi è piaciuta.
La tappa successiva è stata Candem Town. Non vedevamo l’ora di tornarci. Ci era piaciuto molto l’altra volta.
Ci siamo arrivate con il bus, chiedendo, o meglio è stata L a chiedere, se la cava meglio di me, io mi sto bloccando in continuazione quando devo chiedere o dire qualcosa, dimentico le parole in inglese e mi blocco , ero più sciolta due anni fa. Mi vergogno di me. Perché non sono portata per le lingue! A volte rinuncerei alla mia capacità di dipingere, pur di saper parlare inglese, francese chissà quale altra lingua. A quanto pare è chiedere troppo.
Comunque, Candem Town era piena come al solito. Ogni facciata dei negozi è così colorata, a volte sporgo delle forme particolari, su una per esempio ci sono delle scarpe giganti.
Stavolta camminare tra le bancarelle e la strada è stato meno caotico, l’altra volta non si riusciva a camminare, doveva essere un fine settimana.
Personalmente ero alla ricerca di una canotta o t-shirt con la bandiera inglese. E l’ho trovata, anche la Prof. C ne voleva una, le farà piacere. Le ho trovate pure a poche sterline.
Questa volta abbiamo visto molto di più e con più calma (questa volta non avevamo un aereo da prendere).
C’erano un sacco di abiti strani, appariscenti, che da noi non si vedono, anche se quelli dell’altra volta erano ancora più belli. C’erano abiti un po’ d‘epoca, oggetti vari d’antiquariato, abiti spaziali, quel negozio aveva una musica asordante, non lo consiglio a nessuno per la musaica alta, perché davvero ti rompe i timpani.
C’era molta gente oggi e abbiamo visto tutto il mercato. In uno spazio dove ci sono tante panchine di ferro e tavoli dove si mangia, c’era anche un negozio di specchi e cornici. Tutto bellissimo, ma io e L ci siamo chieste i turisti come faranno a portarsi a casa quegli oggetti tanto pesanti. Mah!
Cerano anche specchi con la forma del simbolo della metro. Ma 35 sterline erano troppe!
Ho preso un paio di guati di pizzo neri molto vittoriani, anche se L sostiene che siano molto da Lolita. Io insisto, sono vittoriani! Lei piuttosto ne ha un paio di un rosa acceso e pelosi. In confronto i miei sono più discreti.
Che giornata, bella. Ci siamo divertite anche oggi, soprattutto io!
Questo viaggio è bellissimo, ancora non riesco a credere di essere nella mia amata Londra, attendevo questo viaggio d a così tanto. Finalmente sono tornata, peccato non rimanere qui una settimana in più.
Valeria
Kensington Palace
Kensington Garden, davanti Kensington Palace