MICI - LEGAME SPECIALE

MICI - LEGAME SPECIALE

giovedì 3 febbraio 2011


DIARIO DI VIAGGIO -INGHILTERRA 2010-

5° giorno

Venerdì 27 agosto 2010


Sveglia di buon’ora questa mattina. Ci aspetta la città di Bath! Ieri sera, io e L   abbiamo girato molte stazioni per trovare le stazioni giuste da cui partire per alcuni posti tra cui Bath in programma oggi.
Siamo partite da Paddington Station. Dovevamo andarci l’altro ieri, ma non c’è stato il tempo.
A dire il vero mi sono stilata, come l’altra volta, un elenco di posti e cose da vedere questa volta e ho inserito Bath all’ultimo perché a casa sto leggendo un romanzo ambientato proprio a Bath. Questa scrittrice, Stephanie Barron, ha scritto una serie di libri con protagonista Jane Austen, che adoro avendo letto “Orgoglio e Pregiudizio”. Visse lì per alcuni anni all’inizio dell’Ottocento, in quanto suo padre, reverendo, aveva problemi di salute.
L scrittrice usa Jane come protagonista di gialli ambientati  in luoghi in cui è o sarebbe stata Jane, assieme  a persone esistite realmente e che magari conobbe davvero.
Ora siamo sul treno e amo guardare fuori dal finestrino, dove  il paesaggio comincia  a farsi più collinoso e verde, in alcuni treni ci sono mucche e cavalli che pascolano. C’è il sole, ora, per fortuna, anche se ho sonnecchiato, pure L. Comincia a essere stanca anche lei, ma è il mio viaggio, quello che ho tanto sognato per un anno.
Sale sempre più gente ad ogni stazione in cui ci fermiamo, che siano turisti o persone che vanno a lavoro.
Peccato che il sole vada e venga.

Scese dal treno alla stazione di Bath Spa, siamo andate subito in bagno e poi i cartelli ci hanno guidate verso il centro. E’ una bella cittadina, con il fiume che ci scorre in mezzo, è un luogo famoso soprattutto per le sue terme, la nobiltà nel Settecento e Ottocento andavano lì per curarsi, ad esempio gli uomini dalla gotta e le donne dalla sterilità.
La cattedrale l’ho vista solo in foto, ma non ha suscitato il grande interesse che credevo.
Lì accanto c’è il centro informazioni, L  ha chiesto e io guardavo in giro, trovando la mia amata bandiera inglese e poi c’erano molti oggetti a ricordare Jane Austen e infatti ho preso un segnalibro e un foglio ripiegato in più parti con la sua storia del periodo che visse qui.
Abbiamo girato per varie vie, allegre curate, è particolare come cittadina, ma l’inverno deve essere davvero duro qui, non che il resto del Regno Unito non sia così, ma qui ai tempi,  Jane se ne lamentava, anche perché le mancava il suo amato Hampshire dove visse fino ai ventiquattro-venticinque anni più o meno.
Ciò che io volevo vedere di Bath è la famosa Piazza semi-ellittica.
Ci sono almeno  due o tre parchi, prima di trovare la strada giusta per la Piazza, siamo capitate in uno di questi,  Henrietta Park. Carino! Una signora ci stava portando il suo cagnolino. Adoro questa mania degli inglesi di fare tanti parchi in cui andare a portare il proprio cane o a fare sport o passeggiate. Bella mania.
In effetti  a pensarci bene, Londra è la capitale più verde d’Europa, al secondo posto dovrebbe esserci ancora Ginevra.
La piazza quando l’abbiamo trovata era davvero larga, più di quando credessi, ovviamente è stata teatro di foto divertenti e autoscatti vari.
C’è un grande prato lì e quindi è stato perfetto, ci siamo sedute e c’erano le panchine, peccato che l’erba mi abbia sporcato una manica.
Intorno alle 12.00 siamo ripartite per Londra. Dovevamo sbrigarci per poter raggiungere Hever in tempo e vedere il castello.
Arrivate poi a Victoria Station è cominciato il tram tram per arrivare a Hever,che difficile! Abbiamo fatto due cambi e solo grazie a L   abbiamo capito come arrivarci.
Siamo arrivate che erano le 15.45 più o meno e dalla piccolissima stazione ci siamo avviate al castello.
Eravamo stanche ma abbiamo dovuto camminare per arrivare al castello. Hever è un piccolo paesino immerso nel verde, con poche centinaia di abitanti e casette d’epoca tenute con estrema cura, recinti per cavalli, conigli e così via, laghetti! Tutto così curato e carino! Ammetto che essendo  metà pomeriggio ero davvero stanca, ma non volevo cedere, dovevamo arrivare in tempo prima che chiudesse.
Il castello di Hever fu la residenza della famiglia Bolena nel ‘500. A seguito del romanzo di Philippa Gregory(L’altra donna del re-The Other Boleyn Girl) che parla appunto di Maria e Anna Bolena, entrambe amanti del re Enrico VIII, famoso per le sue sei mogli, entrambe sue amanti solo al sorella Anna volle sposare, al punto tale che ruppe i rapporti con la Chiesa Cattolica (almeno una cosa intelligente l’ha fatta) e il Papa.
Infatti lui era ancora sposato alla prima moglie, Caterina d’Aragona. Il Papa non voleva concedere il divorzio, così Enrico VIII cacciò Caterina, spagnola e cattolica, per sposare Anna Bolena, per avere il tanto agognato figlio maschio che ancora non aveva, eccetto quella odiosa e cattolica di Maria (la futura Maria la Sanguinaria).
Anna non gli diede figli maschi, su 3 o 4 gravidanze, tutte eccetto una finirono in aborti spontanei. Anna diede solo una figlia, Elisabetta, ma per Anna accusata di stregoneria, incesto con il fratello George e tradimento(chissà perchè?) venne rinchiusa nella torre di Londra e giustiziata il 19 maggio 1536, aveva 29 anni o 35, dipende se è nata nel 1501 o nel 1507. Sono le due date in cui si dice che è nata, personalmente, credo che sia nata nel 1507, perché la sorella maggiore era Maria, nata forse nel 1501, quindi…..Comunque nonostante i suoi difetti, Anna era una donna intelligente e non compresa dal suo tempo, doveva nascere molto più tardi, aveva un carattere forte e idee innovative per il suo tempo, come tradurre la bibbia dal latino all’inglese, così chi sapeva leggere poteva, non dapendo il latino molta gente non poteva consultare la bibbia.
Smettendo di divagare sulla storia, volevo tornare al castello. Quando eravamo quasi arrivate, poco prima ci siamo imbattute in un pub e in un piccolo cimitero, dove ho scoperto in seguito, ci sono sepolti i genitori di Anna, Thomas e Elizabeth Boleyn. La madre era sorella del potente duca di Norfolk, zio di Anna che approfittò dell’ascendente della nipote sul re.
Arrivate all’entrata del castello ho tirato un sospiro di sollievo, chiudeva alle 18.00, avevamo tempo eccome.
Ancora però non sono abituata a vedere la gente guidare dalla parte sbagliata e fare le rotonde al contrario!  Fanno il giro da sinistra  a destra e non come facciamo noi.
C’è un lungo muro con un’entrata, si paga il biglietto e si entra in uno spazio verde con una strada sterrata ma ben tenuta, siepi e alberi, ci sono le toilette e poi in fondo, dopo alcuni alberi e una zona sterrata dove si possono parcheggiare le macchine ecco il castello…..Carinissimo!!!!! Piccolo, ma  a dorabile, sembra un piccolo e dorabile fortino! Una meraviglia! Mi è piaciuto un casino!
L’interno si presenta con un cortile quadrato e tutto intorno la zona abitabile. Era bellissimo, molte stanze erano ancora in pieno stile Tudor: le pareti di legno, gli arredi, i quadri di Elisabetta I, Anna e Maria Bolena, i loro genitori, Maria la Sanguinaria, Enrico VII di Lancaster il padre di Enrico VIII e i magnifici letti a baldacchino! Li adoro, sono molto massicci questi, ma è lo stile del’epoca.
Un stanza apparteneva proprio al re, nelle poche occasioni in cui soggiornò.
Molti dipinto li avevo visti solo su internet o sui libri,purtroppo all’interno non si possono fare fotografie. Fortuna che ho preso il libricino prima,nella zona souvenir. Anche perché raccolgo informazioni utili.
Gli interni erano tipici dell’epoca come  ho già detto e le camere da letto a dir poco adorabili, averne anche una piccola così! E le finestre tipiche del periodo le adoro. Ad un certo punto, nel percorso interno obbligato c’è un corridoio con le satue, in cera sembrano, con i manichini delle 6 mogli di Enrico VIII: la spagnola e cattolica Caterina d’Aragona, Anna Bolena ammaliatrice irrequieta, quella sciacquetta insignificante di Jane Seymour, la ripudiata dopo  sei mesi perché non bella d’aspetto Anna di Cleves(da un piccolo ducato tedesco all’epoca), Caterina Howard la cui bellezza che sinceramente non vedo, conquistò il re, ma era sciocca e poco istruita per essere nobile, per finire Catherine Parr che sopravvisse al re, ma solo per un anno.
Anna Bolena e  Caterina Howard che era sua cugina portano i copricapi rotondi che andavano molto di moda essendo francesi, li preferisco  quelli a tettuccio o a quello che indossava Catherine Parr che sembra il cappello da uomo che usava il re. A   L  piace, a me proprio no.
Lì dentro mi sembrava di tornare indietro a quel tempo che tanto amo studiare. Finito il giro interno è uscito un po’ più di sole e ci siamo fatte delle foto, c’è pure un labirinto fatto con le siepi e un laghetto con tanti cigni un orto botanico, è tutto così piccolo curato e  adorabile, beh! Il parco piccolo non è ma è un amore!
Tra le foto che L  mi ha fatto, in una mi stavo togliendo gli occhiali, ma lei insiste a dire che sembra che ho fatto il gesto alla Vittorio Sgarbi. In effetti sembra che mi sto sistemando il ciuffo di capelli.  
Mi stavo solo togliendo gli occhiali! Comunque anche la Lucia ha apprezzato il posto.
Sono così felice di essere riuscita a venire qui. Alle 17.30, più o meno eravamo già in stazione. Potevamo aspettare il treno per Victoria Station , ma abbiamo preferito prendre quello prima per London Bridge.
Ah! Dimenticavo. Ci hanno cambiato camere in hotel! Avevamo una camera per tre persone, ma evidentemente ne sono arrivate tre e ci hanno spostai in un'altra camera per due. Dalla camera G 04 alla  LG 01 dell'Airwais Victoria Hotel. Waw! Ancora più piccola, ma per il poco tempo che ci stiamo va benissimo.
A London Bridge ci siamo prese un menù al Burger King, eravamo stanche e non avevamo voglia di andare a  mangiare in giro. Un acosa veloce come sempre, ma non c’era posto a sedersi e ci siamo sedute per terra accanto alle poche panchine occupate, mentre gente andava e veniva in fretta, la classica routine della città.
Con la metro siamo arrivate a Victoria Station, ma di cestini non s e ne vedono in queste stazioni. Cavolo!

La stanza come ho detto è piccola piccola, ma va bene.
Prima io e poi  L  sotto la doccia. Ci voleva. C’è stato poi il tea-time! Uffi, che stanchezza. Domani, altra giornata impegnativa: il castello di Warwick e Hatfield.
Buona notte!


Valeria




Andando a Bath, la campagna inglese vista dal finestrino del treno, in una bella mattinata.
Going to Bath, the English countryside as seen from the train window, on a beautiful morning.



Piazza semi ellittica
Square semi elliptical

Bath centro.
Town centre.
 E la cattedrale....
And the Cathedral....





 Hever stazione.
           little station.







Nella bella campagna del Kent, verso il castello, un tempo residenza di Anna Bolena.
In the beautiful countryside of Kent, to the castle, once home to Anne Boleyn.









Entrata al castello.
Entry to the castle.

Il laghetto dei cigni.
The Swans lake.


Castello
Castle


Cortile interno, particolare finestre e pareti.
Courtyard, especially windows and walls.
 Che bellissimo castello! Piccolo e super adorabile!
What a beautiful castle! Small and super adorable!
 

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