MICI - LEGAME SPECIALE

MICI - LEGAME SPECIALE

mercoledì 29 gennaio 2014

Il gatto Mog Semi paralizzato dopo un incidente: L'idroterapia per i felini.


Semi paralizzato dopo un incidente . un gatto sfida l'acqua per guarire

Inghilterra, l'idroterapia funziona anche per i felini




Mog vuole tornare a correre, a saltare, a giocare come tutti i gatti del mondo. E per farlo è disposto a tutto, persino a sfidare l’acqua, da sempre nemica dei felini. Proprio come succede a tanti uomini, però, l’idroterapia ha straordinari effetti anche sui gatti. Semiparalizzato dopo esser stato investito da un’automobile, Mog sta così recuperando l’uso delle zampe anteriori.
Accompagnato da un’istruttrice, Mog è alla sua decima lezione di nuoto in una vasca di poco meno di cinque metri. Ed è finalmente riuscito ad appoggiarsi sulle sue zampe.
“All’inizio era terrorizzato – racconta la sua padrona, Veronica Ashworth, sulle pagine del britannico Daily Mail – Poi ha iniziato a provarci gusto e ora Mog si applica con costanza nella riabilitazione”.
Veronica e Mog vivono in Cornovaglia. Un anno fa Mog è stato investito e, negli ultimi mesi, è riuscito a muoversi utilizzando le sole zampe posteriori. Poi un veterinario del luogo ha convinto Veronica a portare il suo gatto al centro riabilitativo Hawksland di Saint Issey.


VIDEO>>>http://www.youtube.com/watch?v=J2RgxCbsdGw

domenica 26 gennaio 2014

IL POTERE TERAPEUTICO DEI GATTI: dall'Inghilterra la storia di un micio randagio che aiuta un bambino autistico

FONTE: petblog.it 
-http://www.petsblog.it/post/6521/lamore-di-un-gatto-fa-breccia-nel-cuore-di-un-bambino-autistico

L'amore di un gatto fa breccia nel cuore di un bambino autistico


Amici di Petsblog oggi vi raccontiamo la straordinaria amicizia nata tra un gatto ed un bambino, entrambi davvero speciali. Una storia commovente quella riportata dal Daily Mail che ancora una volta ci testimonia la capacità degli animali di toccare le corde più profonde della nostra anima, arrivando dove nessuno riesce a penetrare. Lui è Fraser Booth, un bambino inglese autistico di quattro anni. L’autismo crea una barriera con la realtà e le persone circostanti.Il piccolo Fraser vive circondato da un muro spesso che lo isola dal resto del mondo e gli rende difficile comunicare e compiere le più banali azioni quotidiane. Spesso è stizzito e piange quando non riesce a capire cosa gli accade intorno o cosa ci si aspetta da lui.
Billy è un gatto che ha vissuto brutti momenti: è stato abbandonato e per un po’ ha condotto una vita solitaria e randagia, prima di essere accolto in un gattile. Tra i due è stata intesa a prima vista. Da quando c’è Billy Fraser è più calmo, gioca, ride e sta lentamente uscendo dal suo guscio, stimolato dalla voglia di incontrare il suo grande amico gatto.
Quando arriva l’ora di andare a dormire, un momento della giornata che solitamente Fraser viveva con inquietudine, Billy ha il potere di calmarlo con le sue fusa, si accoccola vicino a lui nel letto e gli trasmette calore, sicurezza, quasi come se lo vegliasse. Lo stesso fa quando Fraser gioca all’aperto e si arrabbia per qualcosa che non riesce a fare o a capire. Non appena Billy si avvicina Fraser ritrova la sua allegria ed il suo sorriso, non lasciandosi più scoraggiare dalle piccole grandi sfide della sua vita.
Come spiegano i genitori di Fraser da quando c’è Billy l’atmosfera in casa è meno stressante, più rilassata e felice. Per Billy i due hanno fatto una donazione di 30 sterline al gattile (Cats Protection) ma per loro ormai Billy non ha prezzo, il suo valore è inestimabile:
“Rende felice Fraser ogni giorno”.
E per un bambino autistico la felicità è una grande cosa…

MY SOCIAL PET ( il social network degli animali)


sabato 25 gennaio 2014

Come il tuo gatto ti dice -GRAZIE!-

Come il tuo gatto ti dice “GRAZIE!

L’amico felino non è facile da decifrare, ma se il tuo gatto ti ama veramente lo capirai tramite tanti piccoli gesti e comportamenti significativi. Al contrario dei cani che manifestano il loro affetto in modo forte e chiaro, i gatti sono più riservati e discreti nelle loro manifestazioni per ringraziarti.

Se sentite un suono singolare di un leggero“prrrr” provenire dal suo corpicino, traduci questo caratteristico rumore come un sentito ringraziamento e dichiarazione d’amore verso di te. Sono le famose fusa e spesso vengono accompagnate da gesti della testa che striscia contro il tuo corpo ed in particolare attorno le gambe, avanti ed indietro come le movenze di un balletto classico.
come il gatto dice grazie fusaUn altro bellissimo gesto che potrai notare quando il tuo gatto ti dice grazie è rappresentato dalmordicchiarti le mani o i piedi. Può sembrare abbastanza inusuale, ma è un modo giocoso di dimostrare affetto incondizionato. Sta cercando di dirti che ti mangerebbe di baci.
La riconoscenza verso di te può essere espressa anche quando il gatto si gira con la pancia rivolta verso l’alto. Con questo gesto dimostra la piena fiducia nei tuoi confronti, in quanto capisce che lo proteggerai contro il mondo intero.
Se sei seduto e trovi il tuo adorato felino dietro le spalle intento a leccarti i capelli o le orecchie, sei diventato un vero amico intimo. Questo gesto è uno dei più significativi da parte del tuo gatto e significa amicizia e riconoscenza che durerà in eterno.
Se noti che ti salta sulle ginocchia, mentre sei seduto o sdraiato sul divano ed inizia a massaggiarti con le sue zampette su e giù, delicatamente, ti comunica gratitudine, a modo suo, e ti mostra tutta la sua adorazione.
Non meravigliarti se, poi, si posiziona sul tuo grembo per dormire tutto rannicchiato. Anche questo modo dolcissimo è per ringraziarti di esistere. I gatti sono molto vulnerabili quando dormono, quindi venire scelto come luogo per il sonnellino è un grande onore. 
Vivere con un amico felino ti porta a scoprire e condividere tanti comportamenti di connessione verso di te, che aumentano giorno dopo giorno.
Quando scegli il gatto, come animale domestico, dovrai guadagnarti la sua fiducia. Se diventerai la sua persona preferita, stai certo che prima o poi te lo dimostrerà con tutte le forme di affetto possibili.
Fonte: www.amoremiao.it   

venerdì 24 gennaio 2014

Pagina Facebook AMICI DI PIPPI GATTA SINDACO DI GRAVELLONA LOMELLINA

Nella pagina Facebook AMICI DI PIPPI GATTA SINDACO DI GRAVELLONA LOMELLINA vi aspettano tante storie di tanti di cani e gatti!Visitate la pagina!
Pippi è la famosa e amata micia adottata alcuni anni fa al RIFUGIO DEL MICIO di Vigevano e venuta a mancare a luglio 2013 (la sua storia QUI)

giovedì 23 gennaio 2014

ARTICOLO SU -LA REPUBBLICA- : "I gatti pensano che l'uomo sia un micio più grande"

FONTE:http://www.repubblica.it/scienze/2014/01/20/news/gatti_pensano_tu_sia_un_micio_pi_grande-76468046/?ref=fbpr

"I gatti pensano che l'uomo sia un micio più grande".Secondo una ricerca del biologo inglese, John Bradshaw, si comportano con gli esseri umani come si comporterebbero in natura con un felino più grosso che fa da sostituto alla madre. Tenere la coda in alto è "il modo più chiaro con cui dimostrano affetto".                                                        

ROMA - Il tuo gatto pensa che anche tu sia un micio, un grande micio. Almeno secondo quanto riportano gli studi del biologo inglese John Bradshaw dell'Università di Bristol. Bradshaw è l'autore del libro "Cat sense", in cui racconta cosa succede nella mente dei gatti quando interagiscono con gli esseri umani e non solo. Lo studio, lungo 30 anni, parte dal punto di partenza che i gatti, a differenza dei cani, sono animali ancora essenzialmente selvatici. I cani sono stati addestrati nel corso del tempo e i loro comportamenti si sono distanziati di molto rispetto a quelli del lupo, il loro antenato. I gatti no, sono rimasti  gli stessi fin da quando, 5mila anni fa, hanno cominciato ad avvicinarsi all'uomo.

Il risultato di questa differenza - scrive il New York Times che ha recensito il volume - è che i gatti interagiscono con le persone, facendo riferimento sui comportamenti sociali che conoscono in natura. Così le fusa indicano alla mamma di restare e continuare a dar loro da mangiare e le massaggiano la pancia per prendere il latte. Allo stesso modo, strofinarsi è un gesto tipico che hanno i gatti piccoli verso quelli più grandi per esprimere amicizia. Quando si comportano così con gli esseri umani, lo fanno perché li considerano gatti più grandi che sostituiscono la mamma. Ad esempio tenere la coda in su è il classico modo per salutarsi ed "è probabilmente il modo più chiaro con cui mostrano il loro affetto verso di voi", scrive Bradshaw.....(continua) 

PER TUTTI I GATTI, SOPRATTUTTO I MENO FORTUNATI


sabato 18 gennaio 2014

NO ALLA VIVISEZIONE, TORTURA INUTILE (E INTERVISTA A MICHELA VITTORIA BRAMBILLA)

Diciamo no alla vivisezione, è tortura inutile, un business di ditte farmaceutiche senza scrupoli e non è assolutamente vero che per trovare cure per salvare le persone si debbano torturare e uccidere animali. Oggi no. Ciò non ha più senso, non siamo più nell'800!
Gli animali non meritano di soffrire così. Oggi ci sono gli esperimenti su colture di tessuti umani coltivati in vitro, con la robotica. Tecniche utilizzate già nei laboratori più avanzati degli Stati Uniti. 
E a proposito di questo ecco un articolo apparso su ilgiorno.it!

Vivisezione, la Brambilla: "Il governo dica no alle lobby del farmaco">>>http://www.ilgiorno.it/lombardia/cronaca/2014/01/13/1009106-vivisezione-brambilla.shtml

venerdì 17 gennaio 2014

domenica 12 gennaio 2014

LA COMMOVENTE STORIA DEL MICIO WINSLOW

STATI UNITI. Ha rischiato di non camminare più e invece, grazie alla solidarietà, Winslow tornerà alla normalità. Un dolcissimo gattino con un difetto alle gambe, grazie al web e all'amore del suo padrone, è guarito dalla sua malattia dopo aver commosso tantissime persone. Tutto nasce da alcune foto postate sui social network che ritraevano l'amore tra l'uomo e il suo animale. Un animale "sfortunato" fisicamente. L'operazione risultava troppo costosa per Alex, ragazzo americano di soli 22 anni, che non si poteva permettere di affrontare questa spesa. Così l'idea di raccontare la storia del suo adorato Winsolw e, in pochissimo tempo, è riuscito a raccogliere oltre 6 mila dollari. Adesso il gattino finirà sotto i ferri per tornare a corre e saltare.

E SE IL VOSTRO GATTO AVESSE A DISPOSIZIONE UN POSTO SIMILE? SI DIVERTIREBBE UN MONDO!!!

Fonte: facebook

venerdì 10 gennaio 2014

GATTI FIV, FELV E PIF



FRASE DEL GIORNO # 35 (UN PENSIERO)

Più che una frase è un pensiero. Chiunque ama i gatti sa quanto sappiano dare, quanto rilassi averne uno o più in casa. E' rilassante osservarli mentre dormono, quando li si accarezza e dimostrano di apprezzare, quando ti fanno le fusa. Ti fanno sorridere quando fanno qualcosa di buffo o ti guardano con quei loro occhioni incuriositi, quando ti cercano, quando ti chiamano. Ti strappano sempre un sorriso anche quando sei triste. E soprattutto quando ottieni la loro fiducia sai che è il dono più grande che un gatto possa farti, te la sei guadagnata e bisogna rispettarlaE' meraviglioso vivere con un micio! Hanno qualcosa di speciale e affascinante. Io amo tutto questo di loro. Perciò...

giovedì 9 gennaio 2014

GATTI: LO SAPEVATE CHE...

Lo sapevate che il gatto è l'unico felino in grado di fare le fusa con la bocca chiusa? Ebbene sì, nel regno dei felini i gatti sono gli unici a poterlo fare così.


LE FUSA DEI GATTI

Buone vibrazioni: le fusa
Testo a cura di Donatella
Le fusa feline costituiscono una affascinante forma di comunicazione, sul cui significato gli etologi continuano ad interrogarsi scoprendone sempre nuovi significati.
La vibrazione è probabilmente emessa attraverso la contrazione e sollecitazione muscolare del diaframma, della laringe e dell'apparato vocale respiratorio e appartiene sia ai cuccioli che agli adulti. Tutti i gatti fanno le fusa con la stessa frequenza sonora ossia 25 cicli al secondo a prescindere dalla loro età, dalla razza o dal sesso. I gattini appena nati percepiscono a stento i suoni e i loro occhi cominciano ad aprirsi solo dopo 8-10 giorni dalla nascita. Le fusa sono i primi messaggi che la madre-gatta invia ai propri piccoli: la micia inizia a fare le fusa durante il parto e i cuccioli, appena nati, ne avvertono le vibrazioni. Sono proprio le fusa, insieme al calore del corpo materno, a guidarli verso il ventre per la prima poppata.
I cuccioli a loro volta rispondono emettendo istintivamente la medesima vibrazione, molto simile a quella di un motore funzionante al regime minimo dei giri. Quando la gatta percepisce le loro fusa, li rassicura utilizzando lo stesso segnale.
E' comune per un gatto fare le fusa quando è contento, gratificato e rilassato. Ma potrebbe anche segnalare una situazione completamente diversa, come la paura, il dolore, l'ansia o la frustrazione. Esattamente come un sorriso umano potrebbe esprimere felicità, ma anche nervosismo o incertezza. Nel gatto vanno quindi valutati anche gli altri segnali corporei (movimenti e postura della coda, occhi e orecchie) per poter comprendere il suo reale quadro emotivo del momento.
Secondo alcuni studi clinici è stato accertato che, durante l'emissione delle fusa, vengono rilasciate nel corpo del felino una maggiore quantità di endorfine ossia sostanze che funzionano da analgesici e tranquillanti interamente naturali perchè endogeni. Sono proprio le endorfine (prodotte dall'organismo sulla base di forti stimoli emotivi ricevuti dall'esterno) che vanno a modulare e stabilizzare la sensazione di benessere, con effetti analoghi a quelli indotti dalla morfina e dagli oppiacei. Questo spiegherebbe perchè può capitare che anche un micio in stato di malattia o di trauma (o addirittura in premorienza) continui a fare le fusa, finalizzandone le proprietà indirette e lenitive del dolore.
E quasi per includerci nel suo stato di relax, il nostro piccolo amico felino pare avere poteri taumaturgici anche sull'uomo durante l'emissione delle fusa. In altro studio clinico di osservazione su pazienti con problemi cardiaci legati all'ipertensione sono emersi dati confortanti circa il benefico e positivo influsso sull'abbassamento del livello di pressione arteriosa di questi pazienti, monitorati durante l'accarezzamento prolungato di un gatto impegnato ad emettere fusa.
In un'altra ricerca dell'Università del Minnesota (durata 10 anni e condotta su più di 4.000 persone tra i 30 e i 75 anni) è risultato che la presenza di un felino in casa può concorrere a ridurre di un terzo il rischio di essere colpiti da un attacco di cuore. In qualche modo si valorizza finalmente anche il ruolo benefico del micio di casa, oltre al cane che ci aiuta a tenerci in movimento obbligandoci alla passeggiata comune!
Una versione più olistica dell'interpretrazione delle fusa sottolinea come questo "rumore in bassa frequenza " emesso dal felino in maniera profonda e ripetitiva assomigli ai mantra tipici delle discipline orientali, ossia la ripetizione di un suono vibrazionale in grado di liberare la mente dai pensieri e portare ad uno stato di "trance temporanea", tranquillizzante e catartica.
Nel 2009 anche la Dr.ssa Karen McComb dell'Università del Sussex in Inghilterra, specializzata in comunicazione vocale dei mammiferi è arrivata ad una nuova e originale osservazione sul tema. La Dr.ssa McComb ha registrato e dato in ascolto la sequenza vocale prodotta da 10 diversi mici domestici, impegnati nella fase di richiesta del cibo. La risposta alla sollecitazione prodotta dal suono in oggetto - un calibrato mix di fusa e brevi quanto intriganti miagolii - è stata analoga sia in persone che non possedevano gatti che negli affezionati proprietari. Tutti i partecipanti hanno riportato di aver avuto sensazioni simili a quando un neonato piange o si lamenta: istintivamente la risposta emotiva e l'attenzione umana virano verso l'accudimento o l'assolvimento della richiesta di cura.
Anzi, i mici di casa osservati alle prese con i loro rispettivi proprietari enfatizzavano sonoramente ancora di più le loro richieste, consci del potere di attrazione irresistibile esercitato verso i loro conviventi bipedi, soprattutto dove la relazione era univoca ed esclusiva.
Questo comportamento è messo in atto da un impulso fondamentale e incontenibile nei mammiferi, ossial’impulso epimeletico, cioè la naturale inclinazione a prendersi cura, dei cuccioli per proteggerli e favorirne la crescita. È una delle forme di proiezione di sé nell’altro più arcaiche che si conoscano fra i mammiferi. Gli etologi studiano addirittura le strategie di adattamento evolutivo di alcune specie per stimolare l’epimeleia degli adulti. Nel caso dei gatti, l'efficacia di questo impulso si è rivelata vincente anche con la specie umana, se si considera che nel felino sono già presenti alcuni adattamenti fisici evolutivi come la testa grande, occhi grandi, arti ridotti che rimandano alla neotenia.
Ancora una volta un atteggiamento neotenico attivo da parte del gatto veicola e innesca spontaneamente una risposta umana in grado di soddisfare i bisogni e le aspettative dell'animale.
Alla luce di queste nuove scoperte, viene da chiedersi "chi sta addomesticando chi?"

Fonte: www.telefonodifesaanimali.it

mercoledì 8 gennaio 2014

COME BEVONO I GATTI: La lingua del gatto e la meccanica dei fluidi

La lingua del gatto e la meccanica dei fluidi

Pubblicato da Valentina Murelli su 12 novembre 2010                                                     CRONACA – Anche nel modo di bere cane e gatto non potrebbero essere più diversi: un ricercatore italiano descrive in dettaglio la raffinatissima “tecnica” del piccolo felino di casa.

VIDEO>>>http://oggiscienza.wordpress.com/2010/11/12/la-lingua-del-gatto-e-la-meccanica-dei-fluidi/

Ci avete mai pensato? Osservare un gatto che beve è quasi un piacere estetico. Nessun movimento fuori posto, nessuna goccia sprecata: solo la grazia e l’eleganza di quella minuscola lingua rosa che fa su e giù dalla bocca alla ciotola. Per un ricercatore italiano questa azione aggraziata ma comune è diventata anche un problema di fisica, la cui soluzione ha meritato un articolo su  Science .

La domanda “come beve un gatto?” può sembrare banale, eppure la risposta non lo è affatto, al punto che per trovarla non è bastato un appassionato di gatti, ma ci è voluto un ingegnere appassionato di gatti:Roman Stocker, che è altoatesino e ha studiato ingegneria civile a Padova, ma ora è in forze al Massachusetts Institute of Technology, dove dirige il laboratorio di microfluidica ambientale.
Per saperne di più sul meccanismo con cui, leccata dopo leccata, il suo gatto prosciuga il latte della colazione, Stocker – con l’aiuto di alcuni colleghi – ha deciso di filmarlo con una telecamera per imaging ad alta velocità, che permette di cogliere singoli movimenti invisibili a occhio nudo. Il video ha svelato che cosa succede davvero: a differenza del cane, il gatto non usa la lingua come una sorta di cucchiaio con cui raccogliere acqua o latte per poi portarli alla bocca. Qui la fisica in gioco è ancora più complessa, e ha a che fare con un preciso equilibrio di forze.
In dettaglio: con il muso rivolto verso il basso, il gatto estende la lingua verso la superficie del liquido da bere, incurvandola leggermente nell’ultimo tratto in modo che assuma una forma a J. La lingua non penetra mai nell’acqua o nel latte, ma si limita a sfiorarne la superficie con la porzione dorsale del tratto ricurvo, al quale il liquido stesso rimane adeso. Così, quando la lingua risale verso l’alto, finisce con il portarsi dietro una colonna di liquido, che viene imprigionata in bocca appena prima di spezzarsi.
Sappiamo tutti – o almeno tutti coloro che sono stati leccati da un gatto – che la lingua del piccolo felino domestico è molto ruvida e si potrebbe pensare che le minutissime strutture anatomiche responsabili di questa ruvidezza siano coinvolte nel fenomeno, ma non è così: a entrare in contatto con l’acqua è solo la punta della lingua, che è priva di queste strutture ed è molto liscia.
Ma quali sono esattamente le forze coinvolte? Da una parte c’è la forza di gravità, che tende a tirare la colonna di liquido verso il basso, cioè verso la ciotola. Dall’altra l’inerzia, cioè la tendenza della colonna di liquido a seguire una forza che stia agendo su di essa, come la forza di trazione esercitata dalla lingua verso l’alto, cioè verso la bocca. A lungo andare prevale la gravità, ma c’è un intervallo di tempo in cui l’inerzia è sufficiente a far arrivare acqua o latte alla bocca del gatto. Ed è proprio l’equilibrio tra queste due forze a determinare la frequenza con cui il gatto lecca il liquido.
Ricostruendo questa attività in laboratorio con un piccolo dispositivo, inoltre, Stocker e colleghi hanno verificato che il gatto tira indietro la lingua alla velocità giusta per portare il massimo volume possibile di liquido alla sua bocca.
I gatti di casa comunque non sono i soli felini a usare questo meccanismo per bere: andando a filmare felini piu’grandi allo Zoo New England e osservando video disponibili su YouTube, Stocker e colleghi hanno scoperto che anche tigri, leopardi e leoni si comportano allo stesso modo. Un comportamento che, molto probabilmente, ha un preciso significato evolutivo: bere in questo modo “pulito”, infatti, permette di mantenere asciutte le vibrisse dei felini (quelle che comunemente chiamiamo baffi, e che sono veri e propri organi tattili) e di massimizzare la visione periferica anche durante la bevuta.
Davvero non c’è male, per un problema nato da una comune osservazione casalinga, e per il quale non sono da escludere possibili risvolti applicativi nella meccanica dei fluidi. Ma a me resta un dubbio: chissà che cosa penserebbe Stocker del modo “apocalittico” con cui beve il mio cane, infilando nella ciotola l’intero muso (quando non tutta la testa) e spargendo acqua sul pavimento nel raggio di mezzo metro, per poi rotolarcisi dentro.